
Pellegrino stanco, in cerca della Mecca
lunedì 4 agosto 2025
venerdì 11 luglio 2025
ANTONINO REITANO, La poesia araba di Sicilia
"Dalle sabbie dei deserti, dalle solitudini lunghe, gli arabi portarono la propria poesia in Sicilia. Furono i padri a giungere, ma loro, i figli, sebbene nacquero nella patria nuova, interpretarono così a fondo quei cuori, da rimanere per sempre la voce più alta di un sentimento dolce: la nostalgia. La poesia araba di Sicilia fu pregna degli insegnamenti del Profeta [...] ma più sentito e duraturo s'impresse il senso della terra, la nostalgia per il luogo natio. Quando, al sopraggiungere dei normanni, i poeti musulmani abbandonarono l'isola non lasciarono là, alle spalle loro il dolore, forte, per la terra più bella da Allah benedetta. E la Sicilia, dopo due secoli di permanenza, aveva l'animo dolce e tormentato di origine araba. L'esilio, quel tormento, quel fuoco, negli anni non si disperse, assunse in proprio una continuazione autentica, sopravvissuta ai tempi. L'esilio, quell'esilio, coincise con la fioritura di una poesia sublime, indimenticata. Il senso d'esclusione, quello di colpa per avere abbandonato il paese d'origine; questi esiliati trovarono la loro legittimità di poeti nella ricostruzione di un passato indelebilmente cancellato. Con la lontananza, nei ricordi, i campi divennero di una fertilità non osservata altrove; le sorgenti tra le più limpide e fresche che Allah abbia mai creato; le città bianchissime, come colombe. La Sicilia venne amata più intensamente nella condizione del distacco. Le lacrime, amare, accorate, per la casa natia, per la terra perduta. Da quel lembo di spiaggia natio ed ormai perduto, per il musulmano già orfano di patria, ah quanto s'alzò forte il libeccio! E mentre navigava, verso l'esilio, era un tramonto. I rimpianti, tanti, per quel tummunu di Sicilia, folta d'agrumeti, gaia d'aranci in fiore. Ma l'aria profuma ancora di zagara"
(ANTONINO REITANO, in Poesia araba siciliana, APED e Regione Siciliana, 2007)
mercoledì 26 giugno 2024
Antonino Reitano - New bio
Antonino Reitano nasce nel 1980. Poeta e scrittore, linguista e storico è noto per la sua produzione letteraria che esplora temi come l’identità, la memoria e il senso di appartenenza. Professore in Lettere, ha esordito con "L'onore, la patria e la fede nell'ultimo Marinetti", parafrasato da Giordano Bruno Guerri in un best seller Mondadori (2009) e già argomento di tesi accademiche. Della sua produzione si ricordano "So tra le tue braccia di essere a casa" (2005), “Mano nella mano” (2006) e "Poesia araba siciliana", patrocinato dalla Regione Siciliana (2007), che rende omaggio ai poeti arabi di Sicilia, come Ibn Hamdis.
Premio Internazionale Mario Luzi nel 2011 con "Semmai morissi" e “Ode alla mia famiglia”.
Premio Internazionale Il Federiciano nel 2017 con "La tua assenza".
La sua poesia “Nella nebbia” ha ispirato il testo della canzone di successo dei Tiromancino “L’odore del mare” (2021).
Premio Alda Merini nel 2022 con "Senza patria".
È stato inserito tra i più significativi poeti della letteratura italiana contemporanea.
sabato 17 febbraio 2024
martedì 16 maggio 2023
venerdì 8 aprile 2022
giovedì 3 giugno 2021
mercoledì 19 maggio 2021
mercoledì 15 novembre 2017
ANTONINO REITANO La tua assenza
La tua assenza
è una casa grande
vuota.
è una casa grande
vuota.
Quando, al sonno
abbandono le membra
andiamo
insieme
e sogno
lungi
dal dolore
dalla tua morte
che ci divide.
(ANTONINO REITANO, La tua assenza, in Il Federiciano - verde, Aletti Editore, 2017)
abbandono le membra
andiamo
insieme
e sogno
lungi
dal dolore
dalla tua morte
che ci divide.
(ANTONINO REITANO, La tua assenza, in Il Federiciano - verde, Aletti Editore, 2017)
giovedì 10 marzo 2016
giovedì 8 maggio 2014
giovedì 20 settembre 2012
ANTONINO REITANO Quando ti guardo e ti rassereno la guancia
Quando ti guardo e ti rassereno la guancia
a volte penso alla Sicilia chesono lontano dalla terra dove ho avuto i natali
dove le ossa dei miei avi sono, là
la sera è rossa come la tua gota, accarezzata
dallo scirocco.
mercoledì 6 aprile 2011
ANTONINO REITANO L'onore, la patria e la fede nell'ultimo Marinetti
«A Filippo Tommaso Marinetti piacerebbe sapere che l’ultimo anno della sua vita -tragico e desolato- ha suscitato l’emozione di un giovane, sessanta anni dopo. Antonino Reitano ha scritto un bel libro futuristeggiante che esplora il dramma di un uomo che scelse, sapendolo, la parte perdente. Per capire Effetì, lo accosta a quattro uomini diversissimi fra loro, due intellettuali e due militari: Giovanni Gentile, Ezra Pound, Rino Cozzarini e Junio Valerio Borghese».
(GIORDANO BRUNO GUERRI, Filippo Tommaso Marinetti. Invenzioni, avventure e passioni di un rivoluzionario, Mondadori, 2009)
ANTONINO REITANO, L’onore, la patria e la fede nell’ultimo Marinetti
Piano dell'opera
I. Revolverata: la vita esplosiva di Effetì Marinetti
Nella mia fine è il mio principio
Ti sento viva mia memoria
La voce del giovane eroe
II. A cercar la bella morte
Con gli occhi di Ezra Pound
Cozzarini primo eroe repubblicano
L'aeropoema
Junio Valerio Borghese il marò
Quarto d’ora di poesia della X Mas
III. Illusione di sentirsi meccanico quando si è in realtà soltanto carne piangente
Gabriele D'Annunzio il superuomo
Giovanni Gentile perché l'uomo è uno Stato o nulla
IV. The end
V. Archivio fotografico
VI. Bibliografia 1942-1944
martedì 22 febbraio 2011
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